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OLIVO -Clima
Inserito il 18 marzo 2003 alle 17:54:13 da Alessandro.

Temperatura


Uliveto consociato con Colza
Fonte: Photo Collection
La temperatura è un fattore climatico considerato determinante ai fini dello sviluppo dell'olivo.
La pianta sopporta minime termiche di -5° C purchè queste si verifichino nella fase di riposo vegetativo, l'abbassamento non sia repentino e di lunga durata. Al di sotto di questo minimo la pianta inizia a soffrire. Tollera forti calori estivi resistendo a temperature di oltre 40° C purche' non ci sia carenza di umidita' nel terreno.
D'importanza rilevante è la temperatura che si verifica nelle diverse fasi fenologiche, in particolare quelle in corrispondenza della fioritura e dell'allegagione.
A questo proposito si dispone delle temperature minime medie richieste nei singoli sottoperiodi di vegetazione.
La temperatura, spesso associata all'umidità, è un fattore che ha grande influenza anche sulla biologia di alcuni organismi patogeni come funghi e insetti.
Si è constatato che sono causa di danno diretto o indiretto sia gli abbassamenti termici che le temperature elevate in relazione delle diverse fasi fenologiche della pianta.

ABBASSAMENTI TERMICI


La dannosità delle basse temperature, per l'olivo, varia con la stagione e con lo sviluppo vegetativo della pianta. Le gelate più pericolose sono quelle di autunno e primavera, periodi di piena attività vegetativa. E' possibile prevenire i danni da gelata ricorrendo a specifiche cure colturali.
Le basse temperature invernali, influenzano anche la presenza di alcuni organismi dannosi. Deprimono lo sviluppo di funghi e cocciniglie, inibiscono (al di sotto di 12°C) tutti gli stadi della tignola e rallentano lo sviluppo della mosca se si verificano a fine autunno inizio inverno.


Gelo precoce di autunno
Gli abbassamenti di temperatura si verificano raramente, tuttavia colpiscono i frutti e i germogli che si sono sviluppati dopo le piogge di fine estate. I frutti raggrinziscono, si colorano in cannella scuro e si arresta il processo di inolizione. Questo genere di danno è accentuato da concomitanti elevati valori di umidità atmosferica, se l'esposizione è ad est, se c'è un repentino riscaldamento dell'aria e se spira vento di scirocco o di libeccio prima o dopo l'abbassamento di temperatura. Il danno è attenuato se il vento è di tramontana.


Gelo invernale
Gli abbassamenti repentini di temperatura risultano dannosi quando:

scendono al di sotto delle minime tollerate dalla specie;

sono preceduti da una temperatura mite e si verificano a fine gennaio o in febbraio associati ai venti del sud con manifesti danni su foglie e rametti;

sono preceduti da nevicate accompagnate da venti del nord e nord ovest con parziale o totale defogliazione.

Gelo tardivo di primavera
Gli abbassamenti termici più dannosi per la vegetazione, sono quelli rapidi che si verificano talvolta nel mese di aprile, soprattutto se associati ad altri fattori come: i venti, l'umidità relativa atmosferica, lo stato e la natura del terreno, la potatura (se eseguita in primavera e la sua intensità, l'età e la vigoria della pianta, la cultivar, l'esposizione del terreno, la giacitura, la posizione se collinare o di pianura, lo stato di sofficità del terreno e l'insieme degli eventi climatici verificatisi prima, dopo e contemporaneamente all'abbassamento termico.
L'abbassamento di temperatura risulta più dannoso quanto maggiore è lo sbalzo termico. Il freddo colpisce le mignole che ingialliscono e cadono completamente o in parte, provoca la necrosi dei giovani rametti e dei germogli, l' ingiallimento parziale o totale e caduta delle foglie, le lesioni corticali di tipo longitudinale che originano cancri rameali.
Questo tipo di alterazione favorisce lo sviluppo di particolari insetti e della Rogna.
Gli abbassamenti repentini di temperatura che si verificano nei mesi di fine aprile, maggio e giugno alterando gravemente i costituenti fiorali, in particolare lo stigma, indispensabile per l'impollinazione.
I danni relativi a questo evento meteorico per l'olivo possono protrarsi negli anni.
Osservazioni fatte in oliveti colpiti da gelata descrivono le alterazioni a carico delle piante nel seguente ordine con il diminuire della temperatura:

- morte delle gemme
- fenditure longitudinali nella coteccia dei rametti
- caduta delle foglie
- lesioni sui rami di tre-cinque anni
- completo disseccamento dei rametti
- sviluppo della rogna
- distacco e fenditura della corteccia delle branche primarie e del tronco
- morte della parte aerea

ALTE TEMPERATURE


L'olivo può resistere a temperature di 45 C° spesso associate ai venti caldi provenienti dal sud. Tuttavia esse sono causa di una elevata traspirazione e, se l'umidità del terreno è limitata (condizione frequente nei terreni poveri e scadenti), la pianta reagisce con un riposo vegetativo estivo che può causare la cascola dei frutti.
Le alte temperature influenzano lo sviluppo di alcuni organismi nocivi: in primavera se associate ad elevata umidità favoriscono lo sviluppo di cocciniglia, così come in estate con clima secco deprimono lo sviluppo di funghi e cocciniglia.
Temperature maggiori di 27°C inducono mortalità a uova e larve di tignola, le temperature maggiori di 36°C inducono mortalità nelle uova e larve di I età di mosca.

CONSIGLI PRATICI
Un rimedio per prevenire eventuali danni da alte temperature può essere quello di mantenere dove è possibile un livello di umidità sufficiente alle esigenze della pianta attraverso l'impiego di:

- pacciamature
- somministrazione di sostanza organica
- irrigazione di soccorso
- interventi di potatura equilibrata.

Fonte: www.sinab.it




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